Religione e Intelligenza Artificiale: il caso del bodhisattva robot Mindar

24 Novembre 2025 in Buddhismo, Religione e società

di Elisa Fratepietro

La presente ricerca analizza il rapporto tra religione e tecnologia, con particolare attenzione all’integrazione di automi nelle pratiche spirituali, focalizzandosi sul caso del robot Mindar, rappresentazione del bodhisattva Kannon (Avalokiteśvara). Attraverso una panoramica storica che dimostra la presenza di dispositivi meccanici in contesti religiosi sin dall’antichità, lo studio propone un modello classificatorio dei robot in ambito spirituale, distinguendoli per forma e funzione. In particolare, il lavoro esplora come il buddhismo umanistico, corrente contemporanea del buddhismo Mahāyāna, si sia mostrato aperto all’uso dell’intelligenza artificiale come strumento di diffusione del Dharma, in virtù della sua visione non antropocentrica e universalista. Il caso di Mindar solleva questioni teoretiche sul concetto di coscienza, natura di Buddha (busshō) e sul ruolo dei robot come “asceti supremi”. Se da un lato emergono timori legati alla possibile creazione di una religione “automatizzata”, dall’altro il buddhismo propone una via alternativa che include le entità artificiali nel proprio orizzonte etico e rituale. La ricerca evidenzia infine come il buddhismo, grazie alla sua flessibilità dottrinale, possa rappresentare un paradigma fertile per ridefinire i confini tra umano e non umano, offrendo nuovi strumenti per affrontare le sfide spirituali del mondo contemporaneo.

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Le pratiche chinkon e kishin secondo Honda Chikaatsu e come sono state usate nel processo di legittimazione dello shintō

17 Novembre 2025 in Religione e società, Shintō

di Anna Maria Feriozzi

Le pratiche spirituali chinkon 鎮魂 e kishin 帰神, rituali di possessione mediata dalle origini antiche, vennero riscoperti e riformulati da Honda Chikaatsu (1822–1889) nel contesto della Restaurazione Meiji. Attribuendo loro un’origine nei testi fondativi del Kojiki e del Nihon shōki, Honda ne fece strumenti spirituali e ideologici utili alla legittimazione dell’autorità imperiale e alla costruzione di un’identità nazionale. Nonostante le restrizioni imposte dallo Stato Meiji contro le pratiche mistico-religiose che mal si adattavano alla nuova ideologia, Honda riuscì a renderle compatibili con il pensiero nazionalista e il kokugaku, contribuendo così alla diffusione di uno shintō riformulato. Attraverso le sue dottrine spirituali e la sistematizzazione di questi riti, si affermò come figura centrale nel panorama religioso dell’epoca, pur restando marginale nelle fonti ufficiali. Chinkon e kishin assunsero così una doppia valenza — spirituale e politica — diventando elementi funzionali alla propaganda imperiale e alla rivitalizzazione dei santuari locali. Il loro impatto offre uno spunto per riflettere sul ruolo delle pratiche spirituali nella formazione dello Stato moderno giapponese e sull’intreccio tra religione, potere e costruzione dell’identità nazionale.

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Nel segno del cane: un’analisi critico-discorsiva del Chūken Hachikō ireisai

10 Novembre 2025 in Religione e società
Shibuya-ku kankō kyōkai

di Bruno Celani

L’obiettivo di questo studio è analizzare il ruolo che il Rito di commemorazione di Hachikō, il cane fedele (Chūken Hachikō ireisai) svolge nella società giapponese contemporanea. Nella prima sezione, facendo riferimento all’opera di Skabelund, esamino le dinamiche storiche e discorsive che hanno portato alla costruzione dell’immagine di Hachikō, evidenziando come questa figura animale sia stata impiegata come strumento ideologico nella diffusione del fascismo giapponese. La seconda sezione ricostruisce la nascita e l’evoluzione del Chūken Hachikō ireisai, dall’epoca moderna fino a quella contemporanea, con particolare attenzione alle modalità attuali di svolgimento del rito, descritte attraverso l’analisi della registrazione integrale dell’ottantottesima commemorazione, tenutasi nel 2023. Nella terza sezione, infine, applico concetti di matrice post-strutturalista – quali “significante vuoto”, “pratica discorsiva” e “performativity” – per mostrare come il rito costituisca un dispositivo attraverso cui specifici attori sociali producono e governano i significati che si condensano sotto il denominatore “Hachikō”.

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La religione come spazio di ridefinizione dell’identità locale nell’arcipelago delle Ryūkyū

3 Novembre 2025 in Nuove religioni, Religione e società
The Yomiuri Shimbun

di Jacopo Gizzarelli

La religione ha occupato e continua ad occupare un ruolo chiave nel contesto storico, sociale e simbolico dell’arcipelago delle Ryūkyū. Lo scopo di questa ricerca è quindi quello di analizzare il ruolo della religione nella ridefinizione dell’identità locale nel territorio corrispondente alla moderna Prefettura di Okinawa.
Nelle Ryūkyū, infatti, a partire dalle politiche di assimilazione culturale successive all’annessione giapponese del 1879, le pratiche religiose locali hanno rappresentato un importante spazio di continuità, resistenza e rielaborazione identitaria. Il lavoro si articola con l’analisi di tre casi studio. Vengono analizzate le figure femminili delle kaminchuu e delle yuta: figure al centro del mantenimento delle pratiche religiose tradizionali e della rinascita dello sciamesimo a Okinawa; gli utaki: foreste sacre al centro di tensioni tra turismo, sacralità e tutela ambientale; e infine il movimento religioso Ijun come esempio di riaffermazione identitaria e inversione dei rapporti socioculturali tra Giappone e Okinawa. La tesina mostra come la religione, pur trasformandosi, continui a rappresentare uno strumento centrale per la conservazione e la negoziazione dell’identità locale in un contesto di pressioni esterne, globalizzazione e patrimonializzazione culturale.

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