di Francesca Filiteri
Questo elaborato si concentra sulle principali caratteristiche del fenomeno denominato beat zen e sul posto che ha occupato negli immaginari sul buddhismo zen negli Stati Uniti d’America. In primo luogo è preso in esame l’articolo di Alan Watts “Beat Zen, Square Zen, and Zen”, nel quale viene delineato il concetto di beat zen, il modo in cui differisce da altre forme di avvicinamento allo zen dei cittadini americani e le contraddizioni a esso legate. La seconda parte è volta a fornire il contesto storico e culturale, prendendo in considerazione alcuni testi e riviste risalenti alla seconda metà degli anni Cinquanta. Meritano particolare attenzione i volumi tradotti o compilati in inglese ad opera di Suzuki Daisetsu, poiché a essi si deve la diffusione di una visione essenzialista dello zen come di una qualità insita nella mentalità asiatica impenetrabile all’occidentale. Il terzo paragrafo analizza infine il rapporto di alcune delle principali figure del movimento Beat Generation (Jack Kerouac, Gary Snyder e Allen Ginsberg) con il buddhismo zen. Tramite il romanzo del beat zen per eccellenza The Dharma Bums, è possibile risalire ai tratti predominanti del fenomeno: il rifiuto del materialismo e della razionalità, la ricerca del risveglio dell’illuminazione tramite altri mezzi oltre alla meditazione, la spontaneità e l’avversione alle convenzioni sociali.
Leggi l’articolo: Il beat zen e gli immaginari sul buddhismo zen negli Stati Uniti d’America
Nessun commento