di Rossella Greta Bertolasi
Quando, quasi sessant’anni fa, diversi movimenti legati alla spiritualità come la New Age hanno fatto il loro ingresso nel panorama filosofico e religioso, uno degli elementi che più ha richiamato l’attenzione di media e sostenitori sono state le terapie spirituali. Questa ricerca si occupa di analizzare l’importanza che tali pratiche hanno avuto in Giappone e di comprendere i motivi per cui hanno avuto proprio qui una diffusione più entusiasta. Da principio viene fatta una breve contestualizzazione storica sull’Esoterismo e lo Spiritualismo europeo che costituiscono una base teorica comune a molte espressioni New Age e da cui anche Ehara Hiroyuki, consulente spirituale giapponese, ha tratto ispirazione. Successivamente, è stato esaminato come il ruolo dei media in Giappone sia stato fondamentale nel commercializzare molti aspetti della spiritualità sotto forma di amuleti, libri, riviste, terapie e trasmissioni televisive. Nello specifico, si è insistito su alcuni elementi tipici che identificano il business spirituale in Giappone e sulla particolarità delle terapie spirituali, oggetto di analisi principale di questa ricerca. Successivamente viene osservato come la lunga tradizione nipponica sciamanica e curativa racchiuda degli elementi in comune con delle tecniche usate da Ehara che è una delle figure più influenti del paese nel panorama spirituale. In aggiunta, è stata fatta un’ulteriore riflessione sull’importanza del suo legame con la New Age americana e le ragioni dell’emergente popolarità di figure come medium e consulenti spirituali. Infine, si è aperta una parentesi sulla situazione odierna, sia in Giappone che nel contesto euro-statunitense, in modo da riflettere sull’impatto che la rivoluzione spirituale continua ad avere sui media televisivi e letterari e sulla presunta crisi delle pratiche religiose istituzionalizzate. Per dare una risposta a questo quesito, si è ripreso il discorso sulla secolarizzazione di Wouter J. Hanegraaff che parla del rapporto tra spiritualità e religione, suggerendo una frammentazione delle pratiche New Age che ha dato vita a diverse sottoculture, ormai lontane dai movimenti controcorrente in cui avevano trovato grande consenso come forma di ribellione e assimilate dunque al pensiero dominante, o, nel caso del Giappone, già presenti all’interno della tradizione sin dal principio.
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