Il ruolo dell’arte in Ōmoto-kyō

22 Febbraio 2021 in Nuove religioni

di Alessia Bonadimani

Il movimento Ōmoto-kyō appartiene alle cosiddette “nuove religioni” del panorama giapponese nate a cavallo tra XIX e XX secolo. Delineando il percorso di vita di Deguchi Ōnisaburō, secondo leader carismatico del movimento, evidenzieremo il ruolo che l’arte ha avuto nel suo vissuto e più specificatamente nel movimento. Da mezzo pubblicitario a forma di servizio alla divinità vedremo come nella quotidianità del movimento, dai suoi inizi fino ad oggi, vengano utilizzate e applicate differenti forme artistiche che spaziano da calligrafie, ceramiche, dipinti, fino anche a poesia, Kabuki e teatro Noh.

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La “spiritualità” secondo Ehara Hiroyuki: uno sguardo generale e l’esempio di “Tengoku kara no Tegami”

1 Febbraio 2021 in Nuova spiritualità

di Chiara Mannone

All’interno del panorama del seishin sekai (精神世界), ovvero del mondo spirituale giapponese, una delle figure di spicco è senza ombra di dubbio quella dell’autoproclamatosi spiritual counselor e tarento Ehara Hiroyuki.
La sua concettualizzazione della “spiritualità”, resa attraverso il termine in katakana supirichuariti, è frutto di un’attenta rielaborazione di teorie e idee di religiosità (le quali talvolta presuppongono dei discorsi di stampo auto-orientalista), nonché di elementi della cosiddetta serapī bunka (セラピー文化), la “cultura della terapia”.
Si intuisce, dunque, come la supirichuariti interpretata da Ehara sia un fenomeno vago, ma è proprio grazie al senso di vaghezza che il termine in katakana trasmette e alle sue numerose presentazioni all’interno dei mass media e di Internet che Ehara è riuscito a fare di questa il suo brand.
L’enfasi è da lui posta su una guarigione di tipo olistico, veicolata attraverso diverse e numerose terapie spirituali e l’intervento del consigliere spirituale.
La combinazione di questi elementi e, in particolare, la visione dell’intercessione del consigliere spirituale come profetica ed efficace è riscontrabile all’’interno di un programma televisivo che vede Ehara come protagonista assoluto: Tengoku kara no Tegami (“Una lettera dal Paradiso”), nel quale la guarigione coincide con l’accettazione di una realtà dolorosa come quella della perdita di una persona cara.

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L’educazione religiosa in Giappone: da tabù del passato a chiave di lettura del futuro

25 Gennaio 2021 in Religione e società

di Irene Greco

Nel Giappone moderno, la tendenza è quella di tracciare una linea di demarcazione particolarmente netta tra la sfera educativa e quella religiosa, limitandone i contatti. Tale predisposizione sarebbe nata da un’interpretazione del principio più generale di separazione tra Stato e Chiesa, espresso nella Costituzione e originato dal desiderio di evitare un revival del cosiddetto shintō di Stato. Difatti, una diversa lettura di suddetto concetto sembra, per certi versi, virare paradossalmente verso un intento di laicizzazione del Paese in favore di un'(auto)affermazione di modernità, senza riuscire dunque a scindere la “religione” dai “valori religiosi” in essa contenuti e impedendo la realizzazione di un sistema moderno e contemporaneo di valori multiculturali, fondamentale per una vita all’insegna della globalizzazione.
In tutto ciò, la scuola pubblica risente particolarmente di una simile situazione. I materiali didattici risultano inadatti, gli insegnanti poco preparati (pure l’università non provvede sufficientemente alla formazione in materia), e le lezioni stesse poco interattive e troppo astratte per gli studenti che, nell’età critica compresa fra i dieci e quindici anni in cui sviluppano il proprio modo di essere che connoterà il resto della loro vita, si ritrovano privi di un supporto che li guidi nella creazione di un pensiero critico proprio, fattore che causa un’importante lacuna etica nel sistema scolastico giapponese.

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Femminismo e ruolo delle donne tra cristianesimo, buddhismo e nuove religioni

18 Gennaio 2021 in Buddhismo, Cristianesimo, Nuove religioni

di Roberta Venturi

La nuova legislazione giapponese entrata in vigore alla conclusione della Seconda guerra mondiale ha avuto consistenti ripercussioni nella condizione delle donne in Giappone, stimolando anche sviluppi verso una maggiore uguaglianza tra i sessi.
L’obiettivo di questo elaborato è quello di presentare, seppur in maniera sommaria, l’evolversi della condizione della donna in ambito religioso grazie alla nascita e agli sviluppi del pensiero femminista giapponese, per merito del quale sono stati possibili dei cambiamenti anche all’interno dei movimenti religiosi del periodo moderno e contemporaneo; in particolar modo, la trattazione si focalizzerà su quelli avvenuti nell’ambito del cristianesimo, del buddhismo e delle nuove religioni.
Molte organizzazioni religiose si sono dimostrate restie ad accettare questi sviluppi. Alcune, derivanti da tradizioni religiose più antiche, hanno continuato la reiterazione delle definizioni di famiglia che avevano caratterizzato l’epoca prebellica e che relegavano la donna al solo ruolo di moglie e madre, come nel caso di alcune delle nuove e “nuove” nuove religioni; altre hanno cercato di superare le retoriche dell’establishment maschile: stimolando la nascita di nuovi movimenti nel caso del cristianesimo o attraverso l’organizzazione in reti trans-settarie socialmente attive nel caso del buddhismo.

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