Il beat zen e gli immaginari sul buddhismo zen negli Stati Uniti d’America

11 Gennaio 2021 in Buddhismo

di Francesca Filiteri

Questo elaborato si concentra sulle principali caratteristiche del fenomeno denominato beat zen e sul posto che ha occupato negli immaginari sul buddhismo zen negli Stati Uniti d’America. In primo luogo è preso in esame l’articolo di Alan Watts “Beat Zen, Square Zen, and Zen”, nel quale viene delineato il concetto di beat zen, il modo in cui differisce da altre forme di avvicinamento allo zen dei cittadini americani e le contraddizioni a esso legate. La seconda parte è volta a fornire il contesto storico e culturale, prendendo in considerazione alcuni testi e riviste risalenti alla seconda metà degli anni Cinquanta. Meritano particolare attenzione i volumi tradotti o compilati in inglese ad opera di Suzuki Daisetsu, poiché a essi si deve la diffusione di una visione essenzialista dello zen come di una qualità insita nella mentalità asiatica impenetrabile all’occidentale. Il terzo paragrafo analizza infine il rapporto di alcune delle principali figure del movimento Beat Generation (Jack Kerouac, Gary Snyder e Allen Ginsberg) con il buddhismo zen. Tramite il romanzo del beat zen per eccellenza The Dharma Bums, è possibile risalire ai tratti predominanti del fenomeno: il rifiuto del materialismo e della razionalità, la ricerca del risveglio dell’illuminazione tramite altri mezzi oltre alla meditazione, la spontaneità e l’avversione alle convenzioni sociali.

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La critica storica di Ichikawa Hakugen allo Zen imperialista

21 Dicembre 2020 in Buddhismo

di Filippo Pedretti

Grazie al libro di Brian Victoria Zen at War, il sostegno che il mondo dello Zen diede all’imperialismo giapponese durante gli anni della Seconda guerra mondiale è divenuto ampiamente noto. Tra i primi a criticare retrospettivamente tale sostegno vi fu Ichikawa Hakugen, studioso e praticante di Zen, il quale individuò i limiti filosofico-etici della tradizione zen avanzando delle proposte per superarli. Il presente lavoro riguarda, innanzitutto, i motivi che secondo Ichikawa hanno portato lo Zen ad allinearsi col potere governativo degli anni ’30 e ’40; in seguito, viene trattato il metodo storiografico di Ichikawa evidenziandone le specificità, abbozzando in particolare un confronto con Daisetsu Teitarō Suzuki. Presentare il pensiero di Ichikawa risulta utile per capire i dibattiti che oggi animano il mondo buddhista in materia di impegno sociale ed etico, e per scavare alle radici di realtà come l’Engaged Buddhism o il Critical Buddhism. Inoltre, una riflessione sul metodo di ricerca di Ichikawa è rilevante per la discussione metodologica propria della storia delle religioni.

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Reiyūkai e la figura ambivalente della donna

14 Dicembre 2020 in Buddhismo, Nuove religioni

di Marta Lisa Vallini

Il contesto giapponese a cavallo tra gli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso è fortemente caratterizzato da una crisi delle autorità tradizionali e dell’identità nazionale, crisi che in ambito religioso funge da motore per la nascita di nuovi movimenti di stampo nichirenista e ispirati al Sutra del Loto. Tra i più rilevanti vi è Reiyūkai (Associazione per l’amicizia spirituale), fondato nel 1925 e sviluppatosi principalmente nel secondo dopoguerra. Tratto distintivo del movimento è l’integrazione tra la fede nel Sutra del Loto e la venerazione degli antenati sia del ramo principale, tradizionalmente patrilineare, sia del ramo materno. La possibilità di includere anche gli avi della moglie nel rituale di venerazione, elemento innovativo che potrebbe implicare un ideale di uguaglianza tra i generi, diventa uno spunto di riflessione per un più approfondito discorso attorno a cosa significhi essere una donna, una moglie e una madre in questa nuova religione. Analizzando il ruolo ricoperto all’interno della famiglia e nel movimento stesso, e ponendo l’accento su quelle che la studiosa Helen Hardacre definisce “strategies of weakness”, questo elaborato si propone, infatti, di approfondire il ruolo ambivalente che i membri femminili rivestono in Reiyūkai, la cui complessa sfaccettatura non è altro che lo specchio di un contesto storico-sociale altrettanto peculiare.

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Nascita e sviluppo del pensiero millenaristico in Giappone

7 Dicembre 2020 in Buddhismo, Nuove religioni

di Sara Barcaro

Il presente elaborato tratta dell’elemento millenaristico nell’ambito dei movimenti religiosi del Giappone.
A partire da una sintetica descrizione del concetto di millenarismo e delle tipologie che lo interessano, nel primo paragrafo si compie una riflessione circa le primordiali tendenze alla fede in un’epoca risolutrice nel contesto della tradizione giapponese.
Nel secondo paragrafo vengono presentate le istanze millenaristiche tipiche dei nuovi movimenti religiosi comparsi in territorio nipponico a partire dall’età moderna. Si analizzano dapprima i caratteri generali del millenarismo delle cosiddette Nuove Religioni (shin shūkyō) nate a partire dal XIX secolo. Analogamente, si descrivono gli elementi caratterizzanti delle “nuove” Nuove Religioni (shin shin shūkyō) nate a partire dagli anni Settanta del XX secolo. In entrambi i casi, viene brevemente delineato il contesto storico-sociale che ha favorito la formulazione di credenze circa l’avvento di un nuovo mondo.
Scopo del presente lavoro è quello di delineare una panoramica delle tipiche istanze millenaristiche presenti all’interno del contesto spirituale giapponese, dalle loro prime dibattute attestazioni alle evidenti manifestazioni di epoca moderna e contemporanea, al fine di evidenziarne i tratti comuni.

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