“La Croce alle Origini del sole”: Incontro e scontro del cristianesimo tra arrivo e ritorno in Giappone

2 Novembre 2020 in Cristianesimo

di Gregorio Engaz

Verso la fine di settembre, nell’anno 1543, per un capriccio del mare una nave cinese, su cui viaggiavano dei mercanti portoghesi, fu scaraventata sulle coste del Kyūshū meridionale, determinando il primo contatto (conosciuto) tra giapponesi ed europei, ma soprattutto il futuro avvento del cristianesimo in Giappone a opera dei gesuiti.
È indubbio che il cristianesimo da quella data abbia vissuto fasi alterne in Giappone, divenendo sia oggetto d’odio, perché giudicato come sovversivo e foriero di pericoli da oltremare (un esempio per tutti: la rivolta di Shimabara-Amakusa), sia fonte di benefici terreni (economici e politici, a fine XVI secolo e anche durante il periodo Meiji e i successivi) e soprattutto di salvezza spirituale.
In questo breve elaborato cercherò di tracciare una panoramica della storia dei rapporti tra cristianesimo e potere politico, tramite l’apporto di testimonianze dirette di esponenti di entrambi i lati. In particolare l’obiettivo che spero di raggiungere è dipingere un quadro d’insieme dei rapporti di accoglienza, ma soprattutto di scontro, che si instaurarono tra cristianesimo e potere politico a partire dalla fine del XVI secolo fino agli anni ’40 del Novecento.

Leggi l’articolo: Incontro e scontro del cristianesimo tra arrivo e ritorno in Giappone

“L’inverno si trasforma sempre in primavera” Soka Gakkai e le sfide di una pandemia in Italia

26 Ottobre 2020 in Buddhismo, Nuove religioni

di Davide Tomio

La presenza del male nel mondo è sempre stata un mistero per moltissime religioni intorno al globo. Come giustificare, far quadrare in una visione del mondo ben strutturata, magari incentrata su motivi positivi, gli immensi dolori che ognuno di noi prova nel corso della propria esistenza? Le risposte alla domanda, ovviamente, non fanno che sollevare altre domande, ma è proprio in quelle risposte che si riesce a sorprendere un pensiero religioso nell’atto di sciogliere il suo divenire. Il nostro tempo recentissimo ci ha messi nuovamente di fronte a questa domanda, con lo scoppio della pandemia di Covid19. Questo elaborato si propone di analizzare i tempi e i modi di risposta di uno dei nuovi gruppi religiosi giapponesi più noti all’estero, Soka Gakkai, in uno dei paesi travolti in maniera più pesante da questo “disastro naturale”, l’Italia. L’utilizzo di nuove tecnologie, la comunicazione rapida ed efficiente, la scelta dei messaggi da veicolare forniscono delle chiavi di lettura interessanti sul gruppo, sulle sue idee e sui suoi membri e ci permettono di analizzare, in presa diretta, la risposta di Soka Gakkai a un momento critico come quello dell’epidemia globale di coronavirus.

Leggi l’articolo: L’inverno si trasforma sempre in primavera

Rituali religiosi e pratiche spirituali al tempo del Coronavirus: il caso di Kōfuku no Kagaku

19 Ottobre 2020 in Nuove religioni

di Sara Zarro

La diffusione su scala globale dell’infezione da SARS-CoV-2 ha avuto un notevole impatto su vari aspetti della vita sociale, incluso quello religioso. Le norme sanitarie entrate in vigore nei primi mesi del 2020 hanno, infatti, costretto le comunità religiose mondiali alla chiusura dei luoghi di culto fisici e alla sospensione delle proprie attività in presenza. La necessità di comunicare con i fedeli, di trasmettere informazioni e di garantire la continuazione di pratiche e rituali ha, di conseguenza, costretto all’adozione di nuovi media, basati principalmente sull’uso di Internet.
Col seguente elaborato si intende quindi analizzare come la tecnologia possa, da una parte, creare nuove forme di mediazione e nuove pratiche e, dall’altra, influire su quelle già esistenti. A tal fine ci si soffermerà sulle implicazioni portate dalla diffusione del COVID-19 nell’utilizzo da parte delle comunità religiose mondiali di media diversi da quelli “tradizionali”. Prenderemo in esame, in particolare, il caso di Kōfuku no Kagaku, che offre interessanti spunti di riflessione non solo per l’utilizzo intensivo dei media e della tecnologia a disposizione, ma anche per quel che riguarda le iniziative proposte ai propri fedeli per far fronte all’emergenza sanitaria.

Leggi l’articolo:Rituali religiosi e pratiche spirituali al tempo del Coronavirus

Kokugakusha e kokka shintō: L’ideologia di Motoori Norinaga e Hirata Atsutane

12 Ottobre 2020 in Shintō

di Patrizio Mugianesi

Il seguente elaborato si prefigge di esporre l’ideologia della scuola degli “studi nazionali” (kokugaku), definita anche nativista, in merito alla loro visione dello shintō e di analizzare come questi pensieri abbiano influenzato e modificato la sua visione a livello nazionale dando vita alle basi per la creazione dello shintō di stato (kokka shintō). Verrà preso in esame il pensiero degli studiosi appartenenti alla scuola kokugaku (kokugakusha) partendo da una breve analisi dell’evoluzione della scuola e dei suoi obbiettivi durante gli ultimi anni del periodo Tokugawa. Successivamente verrà analizzato nel dettaglio il pensiero di due dei maggiori esponenti del movimento, Motoori Norinaga e Hirata Atsutane, mostrando come il primo ha posto le basi per gli studi del secondo che fu l’artefice del cambiamento di interesse degli studi nativisti. In seguito, prendendo in esame le ideologie di Hirata Atsutane e Motoori Norinaga, si provvederà a identificare il loro contributo nella creazione delle idee di base che hanno portato alla concezione dello shintō come un elemento indipendente e necessario per il governo del paese, concetto fondamentale del kokka shintō. L’elaborato non vuole soffermarsi o analizzare gli eventi storici o sociali che hanno portato alla creazione dello shintō di stato come un’istituzione, ma si limita solamente a indagare quello che è stato il contributo degli studi della scuola del kokugaku alla diffusione e alla vera e propria creazione di quella che è l’ideologia dello shintō di stato.

Leggi l’articolo: Kokugakusha e la loro ideologia shinto

Refilao