L’ambientalismo in Seichō no Ie

18 Marzo 2024 in Nuove religioni, Religione e società
Shimz DESIGN

di Laura D’Alvano

La diffusione globale di tematiche relative ai cambiamenti climatici e alla crisi ambientale ha influenzato, dalla fine del ‘900, anche il discorso religioso. In Giappone c’è stato un crescente interesse nei confronti dell’ambiente e dell’ecologia da parte di shintō, buddhismo e nuove religioni. Ne sono risultate diverse iniziative legate all’ambiente, sia di sensibilizzazione, sia più concrete. In questo contesto si collocano anche e iniziative di Seichō no Ie, il movimento religioso preso in esame in questo elaborato. Seichō no Ie è una nuova religione giapponese che dagli anni 2000 si è dimostrata particolarmente attiva nelle iniziative legate all’ambiente. A partire dalla “svolta ecologica” del movimento avviene anche un cambiamento nel focus pratico e dottrinale degli insegnamenti. Viene sottolineata l’importanza di azioni concrete, che devono essere intraprese sia all’interno delle sedi di Seichō no Ie sia nelle case e nelle vite dei singoli membri. Le iniziative promosse da Seichō no Ie vanno da piccole accortezze, come evitare oggetti monouso, ad azioni su scala più ampia, come la creazione dell'”ufficio nella foresta”.

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Un culto, mille forme, nessun dogma: il caso di Inari

11 Marzo 2024 in Buddhismo, Shintō

di Lucrezia Donati

Il culto di Inari si distingue per la sua natura dinamica e complessa, caratterizzato da un’eterogeneità di pratiche e credenze che ne impedisce la classificazione: Inari è venerata sia nello shintō che nel buddhismo, ma il suo nome non compare nelle mitologie ufficiali. Nessuna autorità centrale si è mai preoccupata di standardizzare il culto che nel corso dei secoli ha continuato a trasformarsi, assumendo di volta in volta nuovi significati. L’incessante mutevolezza che lo caratterizza può essere ricondotta alla figura della volpe, il simbolo che più di frequente viene associato a Inari. Nonostante sia difficile ricostruire l’origine del legame tra le due, di sicuro la loro combinazione ha apportato tinte folkloriche al culto aumentandone la popolarità. Nei primi anni dell’epoca moderna, la separazione tra shintō e buddhismo e le teorie illuministe promosse dal bunmei kaika che condannavano gli elementi “superstiziosi” e “primitivi” legati a culti e usanze popolari, hanno minacciato la stabilità del culto di Inari, il quale è tuttavia riuscito ad evitare la completa sottomissione all’ideologia di stato, mantenendo intatto il suo eclettismo. Questa ricerca ha lo scopo di fornire un’inquadratura generale del culto, dall’analisi di alcune teorie sulla sua origine, alle associazioni che coinvolgono la volpe, con particolare attenzione ai cambiamenti che l’hanno influenzato in epoca Meiji (1868-1912).

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Power spot e turismo spirituale: come il fenomeno power spot ha cambiato la percezione del sacro

4 Marzo 2024 in Nuova spiritualità, Religione e società, Shintō

di Anna Gremese

Il concetto di “power spot”, secondo il quale alcuni luoghi emanano energie speciali dalla Terra, è emerso nel movimento New Age globale prima ancora di essere trasmesso in Giappone negli anni Ottanta. Da allora è stato plasmato da discorsi sulla spiritualità e sulla natura, dai mass media, dagli interessi commerciali e, più recentemente, dall’associazione con lo Shintō. Partendo da quanto è già stato scritto a riguardo, questa tesina intende andare ad analizzare il fenomeno dei power spot, il suo legame con lo Shintō e il fenomeno del turismo spirituale ad essi legato.

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“Evil-cults”: la rappresentazione dei movimenti religiosi nella serie videoludica giapponese Ryū ga gotoku

26 Febbraio 2024 in Nuove religioni, Religione e società

di Laura D’Osualdo

L’attacco di gas sarin perpetrato da Aum Shinrikyō ha causato una rottura nell’immaginario giapponese fra religioni istituzionalizzate, ritenute “autentiche” e “innocue”, e nuovi movimenti religiosi, denominati karuto (“sette”) dai media e ritenuti “devianti” e “pericolosi”. I karuto risultano così essere gruppi di fanatici guidati da un leader malvagio, interessato a soldi e potere, che manipola attraverso pratiche come il “lavaggio del cervello” i suoi seguaci, mere vittime innocenti, per raggiungere loschi scopi personali. Jolyon Baraka Thomas ha individuato come all’interno delle narrazioni presenti nei media manga e anime pubblicate negli anni successivi all’attacco sia presente il tropo degli “evil-cults”, basato sull’immagine dei karuto proposta dai media. Questo elaborato esaminerà le modalità di raffigurazione del gruppo religioso fittizio Munanchohepetonasu all’interno della serie videoludica Ryū ga gotoku, considerandolo come un esempio del tropo “evil cults” e, pertanto, aderente al pensiero dominante in Giappone che vede i movimenti religiosi come potenzialmente pericolosi.

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