Sōka Gakkai: rappresentazioni su YouTube

1 Novembre 2021 in Nuove religioni, Religione e società
by Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Pix4free.org

di Federico Spatola

YouTube è diventato in poco tempo un mezzo per esprimere le proprie idee e pensieri. Gli utenti sono stati coinvolti fin dagli inizi nella creazione di una “cultura partecipativa”, un modello secondo cui produttore e consumatore non ricoprono più ruoli distinti, ma interagiscono tra di loro nella creazione di un contenuto in perfetta simbiosi. Questo concetto, tuttavia, svela al contempo due problematiche in particolare: la prima riguarda il cosiddetto “participation dilemma”, ossia l’eventuale importanza della qualità tecnica e visiva all’interno della piattaforma, mentre la seconda riguarda i media tradizionali, che ancora oggi fanno fatica ad adattarsi a questa nuova forma di comunicazione e usano il sito principalmente per pubblicizzare i propri programmi. Quest’ultimo problema riguarda anche Sōka Gakkai, movimento nato nel 1930 inizialmente come movimento educativo, ma che in breve tempo sarà affiliato alla Nichiren Shōshū, diventando così un movimento religioso di massa. Sōka Gakkai, che fin dalle sue origini ha fatto ampio uso dei media, attualmente possiede un canale internazionale sulla piattaforma e altri specifici in base al paese in cui è attivo. Tuttavia, se da una parte YouTube rappresenta un ulteriore strumento per mostrare un’immagine positiva del gruppo, dall’altra lo espone a nuove e pesanti critiche, che in ambito italiano arrivano principalmente da un canale in particolare, chiamato “AIVS Associazione Italiana Vittime delle Sette”.
L’obiettivo è quello di analizzare in che modo Sōka Gakkai utilizza questo nuovo media, prendendo in considerazione il canale internazionale e quello italiano, e come viene rappresentata dagli utenti che criticano il gruppo sulla piattaforma. Infine, particolare attenzione verrà data all’utilizzo del modello di “cultura partecipativa” alla base della piattaforma, tenendo sempre conto del fatto che adottare tale modello non è una prerogativa per far parte del sito.

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Il “boom” della Nuova Spiritualità. Cause, contesti e discorsi dietro a una nuova forma di religiosità

25 Ottobre 2021 in Nuova spiritualità

di Riccardo Mazzi

L’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995 ad opera del movimento religioso Aum Shinrikyō ha determinato, oltre a un momento di profonda crisi e di tensione nella società giapponese del dopoguerra, anche un progressivo abbandono della religione (intesa in maniera più convenzionale) a favore del più generico concetto di “spiritualità”. Verso la fine del secolo scorso si è verificato un vero e proprio boom commerciale e mediatico che ha portato gli studiosi delle religioni a riflettere ancora una volta sulla secolarizzazione, sulla fluidità delle tendenze popolari di maggior successo e sul ruolo che esse assumono in relazione alle esigenze e alle domande del proprio pubblico. Tramite le figure dei guaritori spirituali presentate da Ioannis Gaitanidis, con il presente lavoro si è cercato, dopo essersi soffermati sulle cause, i motivi e la retorica della Nuova Spiritualità, di riflettere anche sui processi di tipo orientalista e auto-orientalista entrati a far parte della logica comune del panorama sempre più globalizzato e internazionale della nuova religiosità giapponese.

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Murakami Haruki: un approccio alternativo al racconto dell’attentato di Aum Shinrikyō

18 Ottobre 2021 in Nuove religioni, Religione e società

di Luca Vitellaro

Questo elaborato ha l’obiettivo di delineare il modo in cui lo scrittore giapponese Murakami Haruki ha trattato l’attentato alla metropolitana di Tokyo da parte del nuovo movimento religioso Aum Shinrikyō, distaccandosi completamente dalla narrazione ufficiale di questo tragico evento, portata avanti dai mass media.
In seguito a una breve introduzione iniziale su Aum Shinrikyō e sul suo attacco terroristico nel 1995, l’analisi proseguirà delineando il racconto dei mass media, i quali tendevano a enfatizzare le caratteristiche negative del movimento e delle altre nuove religioni. Successivamente, verrà fatto un confronto tra tale narrazione ufficializzata e la contro-narrativa di Murakami, il quale raccoglie, nella sua opera saggistica Underground (1997-1998), un numero piuttosto consistente di testimonianze, ottenute in seguito a varie interviste sia ai superstiti dell’attentato sia ad alcuni membri di questo nuovo movimento religioso, facendo emergere per ciascuno degli intervistati una loro identità, un’immagine “ben circostanziata, chiara e vivida” e diverse esperienze e prospettive. Pertanto, si andrà a enfatizzare come Murakami abbia decostruito le interpretazioni dominanti di questo drammatico evento e creato una contro-narrativa che ha fornito una visione più completa e ampia di ciò che è successo la mattina del 20 marzo 1995 a Tokyo.

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Le arti e Ōmoto

11 Ottobre 2021 in Nuove religioni

di Tommaso Cavalieri

Ōmoto è una nuova religione che nasce alla fine del XIX secolo e che si contraddistingue, almeno in un primo momento, per forti tinte millenaristiche. Sotto l’intraprendente guida di Deguchi Onisaburō, Ōmoto perderà questa caratteristica e inizierà a presentarsi come un movimento vivace, moderno e cosmopolita, diventando uno dei gruppi religiosi in più rapida espansione negli anni ’30. Con il seguente elaborato si ripercorrere lo sviluppo del ruolo dell’arte in Ōmoto come mezzo per comprenderne storia e principi dottrinali; sarà quindi analizzata la pratica artistica per quelli che sono i due ruoli centrali che svolge nel movimento: mezzo di promozione (in particolare si prenderanno in considerazione gli esempi significativi della Great Religions Exposition e dell’utamatsuri) e pratica religiosa (vale a dire mezzo per avvicinarsi alla divinità e portare nella vita quotidiana i cosiddetti Quattro Principi).

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