by Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Pix4free.org
di Federico Spatola
YouTube è diventato in poco tempo un mezzo per esprimere le proprie idee e pensieri. Gli utenti sono stati coinvolti fin dagli inizi nella creazione di una “cultura partecipativa”, un modello secondo cui produttore e consumatore non ricoprono più ruoli distinti, ma interagiscono tra di loro nella creazione di un contenuto in perfetta simbiosi. Questo concetto, tuttavia, svela al contempo due problematiche in particolare: la prima riguarda il cosiddetto “participation dilemma”, ossia l’eventuale importanza della qualità tecnica e visiva all’interno della piattaforma, mentre la seconda riguarda i media tradizionali, che ancora oggi fanno fatica ad adattarsi a questa nuova forma di comunicazione e usano il sito principalmente per pubblicizzare i propri programmi. Quest’ultimo problema riguarda anche Sōka Gakkai, movimento nato nel 1930 inizialmente come movimento educativo, ma che in breve tempo sarà affiliato alla Nichiren Shōshū, diventando così un movimento religioso di massa. Sōka Gakkai, che fin dalle sue origini ha fatto ampio uso dei media, attualmente possiede un canale internazionale sulla piattaforma e altri specifici in base al paese in cui è attivo. Tuttavia, se da una parte YouTube rappresenta un ulteriore strumento per mostrare un’immagine positiva del gruppo, dall’altra lo espone a nuove e pesanti critiche, che in ambito italiano arrivano principalmente da un canale in particolare, chiamato “AIVS Associazione Italiana Vittime delle Sette”.
L’obiettivo è quello di analizzare in che modo Sōka Gakkai utilizza questo nuovo media, prendendo in considerazione il canale internazionale e quello italiano, e come viene rappresentata dagli utenti che criticano il gruppo sulla piattaforma. Infine, particolare attenzione verrà data all’utilizzo del modello di “cultura partecipativa” alla base della piattaforma, tenendo sempre conto del fatto che adottare tale modello non è una prerogativa per far parte del sito.
Leggi l’articolo: Soka Gakkai e Youtube