Mainichi Shinbun, 27 aprile 2020
di Thomas Tonazzi
La pandemia di Covid-19 che dal dicembre 2019 fino al 5 maggio 2023 ha causato un’emergenza sanitaria mondiale ha costretto le popolazioni di tutti i Paesi a rivedere il proprio concetto di quotidianità. Le attività che fino a poco prima dell’inizio della pandemia erano date per scontate come il frequentare le lezioni universitarie o l’andare a fare la spesa, divennero rapidamente vietate per poter salvaguardare la salute pubblica. Nel lungo elenco di attività che non era più possibile svolgere liberamente presenziava anche l’impossibilità di potersi recare nei luoghi di culto come templi, santuari e chiese. Nel mio breve elaborato ho deciso dunque di illustrare come alcune comunità religiose giapponesi abbiano deciso di affrontare quella nuova realtà che le costringeva a doversi reinventare per poter continuare ad avere un rapporto con i loro fedeli. Diverse furono le risposte di queste realtà religiose, dal pagamento cashless per le donazioni nei santuari alla reinterpretazione del rituale di purificazione fino all’utilizzo delle piattaforme online per lo streaming di cerimonie e rituali. L’utilizzo della tecnologia ha permesso la creazione di quello che all’interno del mio elaborato definisco come un “terzo spazio” virtuale, tra quello sacro del santuario e quello profano della propria casa.
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